Sapevo che un lustro fa Francesco Medici e Paolo Aiudi si erano incontrati e non per caso. Guardateli: stessa statura stessi occhi sognanti sentimenti e ideali di vita identici. Mi immagino i discorsi concitati e le difficoltà inevitabili che han dovuto superare, loro uomini di fede.

Ma avevano nell’anima qualcosa da dire: Paolo l’ideatore e Francesco l’artista, per questi 500 anni d’America.

Mi trovo davanti il cuore del fucile cioè la bascula: 20 cm2 per rivivere i 35 anni di Norma Baker e per reinterpretare il mito dell’Attrice.

La bellezza e la perfezione del corpo di Marilyn Monroe esprimono la gioia di vivere di tutta la gioventù e di tutta l’umanità. Il motivo è magistralmente rappresentato dai fiori sottostanti alla veste di fili d’oro come nelle Fate delle favole: qui Marilyn è Ninfa e Primavera sgorgante e focalizza tutte le nostre illusioni e speranze di giovinezza. Ma è per poco.

La perfezione e la bellezza vengono stemperate dalla malinconia degli occhi e dallo sguardo preoccupato del viso. Di qui la “poca” rassomiglianza coll’immagine stereotipata che siamo abituati da sempre a vedere. Di qui il tocco dell’artista Medici che ci lascia sbalorditi e commossi.

La bellezza di Marilyn è vulnerabile ma non effimera: gli arbusti brulli della steppa e le canne esili della palude vengono spazzati via dal “ciclone” per ricordare la debolezza umana al confronto della Divinità. Piegati ma non spezzati perché tutti gli uomini di fede possano avere la Speranza.

Questo connubio tra Ideale e Reale, tra Classico e Romantico, tra Fede e Speranza, è la chiave di lettura dell’opera.

Solo Francesco Medici, il più grande di tutti gli incisori, con la sua maturità di uomo e di artista poteva darci queste emozioni: lui già nella storia ora entra nella leggenda.

E il nostro ci stupisce ancor di più nei particolari. Guardate il vestito dell’Attrice tutto a brillantini: e quella lucentezza è maggiormente sottolineata dalla brillantezza dei seni della bascula e dalla rete finissima del sottoguardia. Così i nodini del legno piccoli e voluti completano il quadro di un’opera unitaria.

È senza dubbio la Nuova Storia delle incisioni.


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